In tutta Europa si va diffondendo quella che gli esperti chiamano ‘’tentazione radicale’’, la capacità di insinuarsi da parte degli agenti del proselitismo made in Fratellanza Musulmana fra i giovani già all’età fra i banchi di scuola. Un convegno lancia l’allarme anche in Italia.
Ormai in tutta Europa, a partire dalla Francia e dal Belgio, si va diffondendo quella che gli esperti chiamano ‘’tentazione radicale’’, cioè la capacità di insinuarsi da parte degli agenti del proselitismo made in Fratellanza Musulmana fra i giovani già all’età fra i banchi di scuola. Lo studio di due sociologi francesi, Olivier Galland e Anne Muxel ci porta in un mondo praticamente inesplorato: quello dell’infiltrazione fra i giovani, fra le seconde generazioni, degli estremisti che via via con mezzi sempre più subdoli infettano la mente dei giovani.
Provenienti da zone disagiate della Francia, ma non solo, i ragazzi che hanno risposto al sondaggio rivelano aspetti inquietanti specialmente in relazione alla giustificazione della violenza e ad un monoteismo che sfocia in ‘’assolutismo religioso’’: un mix micidiale che sta creando delle vere e proprie bombe ad orologeria. E non stupisce che il fenomeno, inizialmente circoscritto come detto ad aree ‘difficili’ o ad alto tasso di degrado, si stia man mano allargando anche ad ambienti che fino ad oggi apparivano immuni. O si pensavano tali. Uno su dieci del panel (11%) afferma che esiste “una sola vera religione” e che “la religione ha ragione contro la scienza nello spiegare la creazione del mondo”.
Idee tre volte più prevalenti (32%) tra gli studenti di fede musulmana rispetto a tutti i 7.000 studenti delle scuole superiori. Ed ecco che ci torna alla mente la storia dell’imam fai da te di Foggia che faceva proselitismo radicalista addirittura su bambini piccoli e dello studente delle superiori nel Nord Italia che secondo gli inquirenti addirittura avrebbe progettato un attentato nella scuola dove frequentava. Allora occorre chiedersi se la ‘’tentation radicale’’ sia presente anche in Italia e in quale percentuale le seconde generazioni nel nostro Paese siano toccate da questa infiltrazione sempre più micidiale.
Ed è da questo che nasce l’idea del Centro Studi Averroè di organizzare un incontro dal titolo #Tentazione Jihadismo Radicale, che tramite un panel di esperti a confronto, moderati dall’analista e corsivista della Nuova BQ Gianandrea Gaiani, ha voluto capire e approfondire le dinamiche di esposizione dei giovani delle seconde generazioni al pericolo proselitista della fratellanza musulmana. Giornalisti, esperti e sociologi che si sono confrontati in questo ennesimo appuntamento della serie di eventi che ormai da un anno contraddistingue il Centro sulla linea della lotta ad ogni forma di radicalismo e di proselitismo di matrice jihadista in Italia e in Europa.
Se è vero che la tentation radicale ormai in Francia è realtà, occorre allora studiare anche la situazione italiana per capire come il proselitismo della fratellanza islamista arrivi a toccare le corde dei più giovani già fra i banchi di scuola e perché finora questa dimensione, delicata come nessun altra, sia mai stata stesso tempo fondamentale della radicalizzazione del nostro futuro.