L’attivista per i diritti delle donne musulmane e responsabile del dipartimento integrazione della Lega Souad Sbai a Sputnik: “Dietro le violenze in piazza Duomo c’è la logica di conquista del territorio”. E attacca: “In Italia si giustifica tutto in nome del politicamente corretto”.
Hanno agito “con una carica di violenza così brutale che solo grazie all’intervento fortuito di alcuni soccorritori” non ci sono state “conseguenze ulteriori e più gravi”. È quanto si legge nell’ordinanza di convalida del fermo di Mahmoud Ibrahim, il 18enne egiziano considerato uno degli istigatori del branco che ha molestato decine di ragazze la sera di Capodanno in piazza Duomo. Con lui è finito in carcere anche Abdallah Bouguedra, 21enne torinese di origini marocchine.
In tutto sarebbero 12 gli indagati per violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni. Ma il numero degli iscritti nel registro degli indagati è destinato a salire. Secondo Souad Sbai, attivista per i diritti delle donne, ex parlamentare e responsabile del dipartimento integrazione della Lega, dietro i fatti di piazza Duomo ci sarebbe una “regia”. Chi ha accerchiato e aggredito quelle giovani donne nel cuore del capoluogo lombardo l’ha fatto per una “logica di conquista del territorio”, assicura, raggiunta al telefono da Sputnik Italia.
— Da piazza Tahrir a Colonia, fino a Milano, era solo questione di tempo perché l’orrore delle molestie sessuali di gruppo arrivasse anche qui?